Come abbiamo visto lo spread non dipende dai mercati ma dalla politica monetaria della Banca centrale europea. Allora, tornare a parlare di spread significa che le istituzioni europee, non gradendo il governo che potrebbe nascere in Italia, iniziano a inviare segnali di avvertimento. Ma questa non è l’Europa che i costituenti volevano e, probabilmente, neanche quella che vuole la maggior parte degli Italiani. Un organismo sovranazionale anomalo: costituito e diretto dall’élite finanziaria; non riconosciuto dai popoli e fondato sulla paura e il ricatto. Come abbiamo già detto, siamo il primo esperimento nella storia nel quale si è creata un’unione monetaria prima di quella politica. Non riesco a capire come si possa credere che su queste basi nasca un’unione politica; e chi parla di Stati Uniti d’Europa o è in malafede, oppure non comprende la realtà. Una vera unione politica deve essere desiderata dai popoli, e perché ciò avvenga è necessario che ci sia cooperazione e solidarietà tra gli Stati membri: l’esatto opposto di quello che accade in Europa. Non c’è alcuna possibilità di creare spirito di appartenenza con le minacce dei mercati della troika e dello spread.