Come avevamo preannunciato l’11 settembre 2017, Angela Merkel è entrata ufficialmente nella storia. Dopo sei mesi di impasse è nato il nuovo governo, e il 14 marzo ha ottenuto il sì definitivo dal Bundestang, il parlamento federale tedesco. Angela Merkel si appresta ad eguagliare Konrad Adenauer e Helmut Kohl, divenendo cancelliere per la quarta volta, oltre a essere la prima donna a ricoprire tale ruolo. Guiderà la Grosse Koalition composta da Cdu-Csu e Spd con tutte le difficoltà che ciò comporta. E nonostante la sua straordinaria abilità, non sarà un compito facile. Lo si è visto sin dalle prime battute, infatti ha ottenuto 364 si (solo 9 in più della maggioranza qualificata necessaria al primo turno), 315 no e 9 astensioni. In questo mandato, dove la sua forza politica sembra appannarsi, dovrà confrontarsi con un vento antieuropeista che spira sempre più forte nei Paesi dell’Unione. Probabilmente dovrà affrontare dissidi interni alla Cdu, dove si consumeranno guerre intestine per la sua successione; spetterà a lei soffocarle e non farle emergere. Dovrà badare alla Csu, che essendo presente solo in Baviera, sarà particolarmente attiva per non perdere la maggioranza assoluta nel suo Land. Inoltre la cancelliera dovrà tenere sotto controllo la Spd che, sconfitta e indebolita dall’esito delle consultazioni, cercherà visibilità per riaccreditarsi e riavvicinare i dissidenti che non volevano la Grande Coalizione. Insomma, anche se nessuno ce lo dice, nonostante tutto, saranno tempi duri anche per lei.