Antonio Di Pietro, protagonista per venti anni della politica italiana, riconosce che è sbagliato basare il consenso elettorale sulla paura. Inoltre, ammette che con l’inchiesta giudiziaria “Mani pulite” (http://bit.ly/2kRs0Fi), insieme alla cattiva politica, è stata fermata anche quella fatta con il pensiero (http://bit.ly/2w0iPZm), per fare spazio a partiti personalistici che durano poco più di una stagione. E’ la prima volta che sento un politico riconoscere i propri errori, e temo sarà anche una delle ultime. Forse, se l’avesse fatto prima, avremmo in parte evitato il degrado nel quale ci troviamo. Ma nell'”epoca del pensiero veloce” (http://bit.ly/2htLwKk), non si ha il tempo di approfondire i concetti e riflettere. Queste parole voleranno via senza lasciare segno, perché domani saremo sommersi da altro materiale che ci darà nuova linfa, in una corsa senza fine, verso nessuna direzione.