Ascoltando le Parole del presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, mi è tornata in mente una citazione che più o meno recita così: “parla solo se le tue parole sono migliori del silenzio”. Ebbene, pare che Lagarde non conosca questo aforisma, ma spero che in qualche maniera qualcuno avrà modo di farglielo pervenire. Probabilmente non consapevole fino in fondo del ruolo che ricopre, riferendosi alla situazione del nostro Paese ha affermato: “non siamo qui per chiudere gli spread”. Con queste lapidarie parole ha affossato la claudicante Italia che, inevitabilmente, si porterà dietro il resto dell’armata Brancaleone europea. L’ex presidente Mario Draghi a confronto della francese era un gigante; nel 2012, quando eravamo ormai preda della speculazione finanziaria, pronunciò la famosa formuletta “Whatever it takes”, e tutto si risole nel migliore dei modi. Bastò solo che la BCE si dimostrò pronta a salvare l’Italia, che i malintenzionati dovettero desistere dalla loro bramosia speculativa. Come ripetiamo spesso su questo blog, è già di per sé illogico che una Unione di Stati con un’unica moneta abbia lo spread, si tratta di una anomalia tutta nostra. Se a ciò aggiungiamo che abbiamo delegato la politica monetaria ad una Banca Centrale, oggi più che mai, in mano ai tedeschi che parlano per interposta persona, possiamo dire che la frittata è fatta. Potrei concludere in maniera tragica, ma non lo faccio, perché le disgrazie, compresa quella enorme che ci sta capitando, hanno sempre un risvolto positivo. Il coronavirus sarà senza dubbio una tragedia sanitaria ed economica, ma sortirà l’effetto di far cadere parecchie maschere, e presto anche i più restii e idealisti capiranno nelle mani di chi siamo e in quale trappola siamo caduti.