Qualche sera fa mi è capitato di guardare un film che non è propriamente una nuova uscita, infatti è del 2014, ma è ben fatto e a mio parere vale la pena guardare. Il titolo è American Sniper, un film diretto da Clint Eastwood e quando c’è la sua regia non ci si sbaglia mai. Ispirato alla storia vera di un ragazzo texano che dopo l’attentato dell’11 settembre si arruola nei Seal (corpo speciale americano) e parte per l’Iraq. Grazie alla sua mira diventa un eccellente cecchino e una leggenda tra i commilitoni. Sono tanti gli spunti di riflessione, ma c’è n’è uno in particolare che voglio sottoporre alla vostra attenzione. Mi riferisco alla diversità antropologica degli americani rispetto a noi europei. Per gli statunitensi è normale che un proprio cittadino per spirito patriottico si arruoli e vada a combattere, e forse a morire, per il proprio Paese. Questa mentalità, che si evince chiaramente anche guardando i loro film, è quella che permette loro di rimanere la prima potenza mondiale. Anche se i cittadini affermano di essere stanchi di essere i gendarmi del mondo, uno dei motivi per cui hanno votato Donald Trump, nella realtà non hanno alcuna intenzione di rinunciare al loro primato, anzi, lo rivendicano con orgoglio. Rimangono, come Cina, Iran, Russia e Turchia, una potenza imperiale, anche se non lo ammetteranno mai e preferiscono lavorare di fantasia affibbiando nomi pacifici, e giustificazioni umanistiche, alle guerre fatte esclusivamente per il controllo del territorio e l’appropriazione delle risorse naturali. Per noi tutto ciò è incomprensibile, l’opzione guerra non esiste tra le nostre alternative, ci sembra appartenere al secolo scorso e a un mondo che non c’è più. La perdita di un soldato in guerra provocherebbe panico tra la popolazione e manifestazioni di piazza. L’esempio lampante è ciò che sta succedendo in Libia, dove nonostante abbiamo interessi diretti da difendere, non siamo andati oltre le dichiarazioni, mentre Russia, Turchia, Egitto e Arabia Saudita hanno schierato i soldati. Voi direte: per fortuna la pensiamo così. Probabilmente è vero ma dovrebbero pensarla così anche gli altri, non possiamo credere che la guerra non esiste quando si combatte a pochi chilometri dalle nostre coste, con conseguenze che impatteranno violentemente sulla nostra realtà. C’è una locuzione latino che suona così: Si vis pacem, para bellum, tradotto significa Se vuoi la pace, prepara la guerra. Non so voi, ma io ho sempre creduto nella saggezza degli antichi.