Quello che sta accadendo in politica estera dovrebbe farci tremare le vene e i polsi, ma la maggior parte di noi non se ne rende conto fino in fondo e continua a dormire sonni tranquilli. A partire dalla Libia per finire al drammatico scontro tra Usa e Iran, siamo in una situazione di pericolo e d’incertezza assoluta, nella quale potrebbe esserci una escalation improvvisa e accadere di tutto. Al di là di come si svilupperanno gli eventi nei prossimi giorni, comunque nel medio periodo ci saranno durissime conseguenze. Non so se avrò il tempo di analizzare tutto, ma sicuramente qualcosa scriverò. Sarebbero tanti gli argomenti da trattare: l’evidente inadeguatezza dell’ONU; l’assenza di una politica strategica e militare dell’Europa rispetto a uno scacchiere internazionale dove le principali potenze occidentali e mediorientali hanno una forte visione tattica e sono in evidente fermento; un’America sempre più aggressiva e dominante che, con qualsiasi scusa, interviene in ogni angolo del mondo ci sia la possibilità che un paese possa prendere il controllo di un’area più ampia dei propri confini nazionali. Inoltre, a dispetto di quello che vogliono farci credere, è sempre più chiaro che le azioni militari non sono decise dai Presidenti né tantomeno dai Ministri degli Esteri, ma dagli apparati militari e dall’intelligence che hanno strategie pianificate e alle quali i vertici politici, il più delle volte, devono solo adeguarsi e metterci la faccia. Se avrò tempo mi piacerebbe sviscerare dettagliatamente queste singole tematiche, per indurre a una riflessione su argomenti tanto preoccupanti quanto poco sentiti.