Sono disgustato dalla retorica e dal buonismo che ci circonda. Tutti che pubblicamente si sciacquano la bocca e sembrano prodigarsi per gli altri, mentre nella realtà c’è un’assoluta indifferenza per le immani tragedie che ci circondano. C’è totale disinteresse per la guerra che ad oggi ha provocato più di 500 mila morti in Siria e per tutte le altre guerre in giro per il mondo. Tali eventi diventano importanti solo quando i rifugiati sbarcano per chiedere asilo politico. Nel frattempo, nessuno s’infervora davvero e nessun mezzo d’informazione importante conduce una seria campagna di conoscenza. Tutto passa con assoluta indifferenza, e la notizia di migliaia di morti viene trasmessa insieme a quella del vincitore del reality di turno, in assenza di una reale denuncia e con assoluta superficialità. Tutto sembra avere lo stesso peso specifico, che è pari allo zero. Per non essere troppo generico riporto subito un caso concreto che dovrebbe suscitare qualche riflessione. Se pronuncio il nome di Asia Bibi probabilmente pochi di voi sanno di chi sto parlando, ma tranquilli, non sentitevi in colpa, non avete alcuna responsabilità. Asia Bibi è una contadina Pakistana di fede cristiana condannata a morte perché ha osato abbeverarsi alla stessa fontana delle donne di fede islamica. Dopo diversi anni, e immani sofferenze, finalmente la Suprema Corte è riuscita a dichiarala innocente, ma di lei in questo momento non si hanno notizie; probabilmente è ancora in carcere. I giudici che l’anno assolta vivono sotto scorta e l’avvocato che l’ha difesa è dovuto fuggire dal Pakistan perché minacciato di morte. Di questi casi ce ne sono a migliaia, ma nessuno ne parla, tutto rimane sottotraccia perché non si vuole innescare uno scontro con il Pakistan. In nome di interessi economici ed equilibri geopolitici tutto viene coperto, con la stretta collaborazione dell’informazione che conta. Fingiamo di indignarci di tutto non interessandoci a nulla, sempre più trincerati nel nostro privato e immersi in un mare di ipocrisia.