Condivido molto di quello che dichiara in questo breve intervento uno dei “padri” dell’euro, Romano Prodi, ad esempio che “La Germania è la Cina d’Europa”. Tutti ricorderanno la sua famosa frase: “Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”. In questa intervista Prodi riconosce esplicitamente gli squilibri che la moneta unica ha prodotto tra i Paesi europei, e parla dei vantaggi ottenuti dalla Germania, che proprio per questo motivo non dovrebbe permettere il crollo del sistema. Quindi, il ragionamento si regge sul seguente sillogismo: “Una Unione Europea così concepita ha permesso che alcuni paesi si arricchissero a discapito di altri, il paese che trae maggior giovamento da questo sistema è la Germania, quindi la Germania non permetterà la dissoluzione del sistema”. Ma si evince una cosa ancora più importante, ed è la logica che ha condotto alla creazione di una siffatta Unione: la convinzione, foriera di danni inestimabili, che la nascita di una moneta comune possa produrre la nascita di uno Stato comune. Il primo esperimento economico-sociale, fatto sulla pelle di milioni di cittadini, di creare una moneta senza Stato, con la convinzione che la nascita dello Stato sia una conseguenza inevitabile.