La disuguaglianza è la malattia del nostro tempo. I partiti politici, da destra a sinistra, si dividono su argomenti secondari, ma nessuno mette seriamente in discussione il modello globalizzato e iperliberista che alimenta le disparità. Dobbiamo comprendere le criticità e avere la forza di uscire dalla logica di appartenenza, il nostro voto non deve appartenere a nessuno. Dobbiamo pretendere che la politica torni ad occuparsi del bene comune e non dell’interesse di pochi. E’ una lotta ardua e impari ma non abbiamo altra scelta.