Capisco che molti hanno cose più interessanti da fare che leggere questo blog e che altri, pur leggendolo, non si fidino, perché “la televisione” dice altro. Allora, per una volta, guardiamo i fatti piuttosto che le parole. I nostri politici fanno dichiarazioni continue a qualsiasi ora del giorno, ma nei fatti non cambia mai nulla. Perlopiù sono dichiarazioni che servono per fare campagna acquisti (in un paese che è in perenne campagna elettorale), per impostare trasmissioni televisive e riempire pagine di giornali. Trame di potere, eventuali cadute di governo, vere e finte alleanze presenti e future, intenzioni di riforme miracolose, sono notizie che ci accompagnano quotidianamente, ma poi, nel paese reale, tutto resta uguale e, in un mondo che va avanti, restare fermi significa tornare indietro. Poi all’improvviso, in un giorno qualunque, apre la bocca Mario Draghi, intervenendo in un simposio delle banche centrali a Sintra, in Portogallo, e annuncia, se si dovesse rendere necessario, un suo ipotetico intervento e, di colpo, i mercati volano, lo spread dei paesi dell’eurozona crolla, quello italiano scende addirittura sotto i 238 punti (cosa che non accadeva da marzo), il rendimento dei Btp decennali si porta sui minimi da aprile 2018 (al 2.085%), e l’euro scende sotto l’1,12 nel rapporto di cambio sul dollaro, evento, quest’ultimo, talmente importante da provocare oltreoceano l’ira del presidente Trump. C’è bisogno di altro per capire chi ha il vero potere tra le mani? Non è necessario un grosso sforzo intellettivo per comprendere che il potere ha scarsa attinenza con il popolo, infatti è nelle mani di organi non eletti. I più non sanno neanche cosa sia realmente la Banca Centrale Europea e quali funzioni svolga. Non comprendono le parole enigmatiche dei mezzi d’informazione, non sanno che quando Draghi dice “siamo pronti a qualsiasi mossa per sostenere la crescita dell’eurozona” e come quando un mago pronuncia la formula magica che, d’incanto, rimette tutto in ordine. Nelle prossime settimane sentirete parlare di acquisto di titoli di Stato, di abbassamento del tasso d’interesse, di quantitative easing e altre cose che suonano strane ad una buona parte della popolazione. Allora, se proprio non avete tempo né voglia di leggere ciò che è stato pubblicato fino ad oggi nel blog, ve lo riassumo in poche parole: tutto ciò significa che stamperemo tutti i soldi che saranno necessari. Già, perché i soldi, a differenza di quanto molti credono, non nascono dagli alberi.