Riprendendo dalla domanda che ci siamo posti nell’ultimo articolo, cioè sul ruolo che l’Italia vuole avere nel mondo nei prossimi anni, per cercare una risposta non c’è bisogno di andare troppo lontano e neanche di volare troppo alto. Basta fare un’altra riflessione sulla visita del Presidente cinese in Italia, e osservare come ci siamo comportati noi, ma soprattutto come si sono comportati, con i fatti e non con le belle parole, i nostri maggiori partner europei. La Francia e la Germania hanno dapprima criticato aspramente la sottoscrizione del nostro accordo con il paese asiatico, ma appena è finita la visita, bella e folcloristica, del presidente cinese in Italia e per il quale, come abbiamo detto, ci siamo entusiasmati principalmente per le esportazioni di arance, Xi Jnping è volato in Francia, dove lo attendevano Macron, la Merkel il bizzarro presidente della Commissione europea Juncker, per la firma di un contratto commerciale e tecnologico di 30 miliardi di euro, nel quale spicca un maxi ordine cinese di Airbus, aerei prodotti dall’omonimo consorzio europeo nel quale l’Italia non è mai entrato. Detto ciò, più che di quello che ci sta accadendo, dovremmo preoccuparci per l’assoluta e diffusa inconsapevolezza che ci circonda.
Tutto vero prof!!!! Ci hanno lasciato le briciole