In riferimento all’articolo I sovranisti e la lettera scarlatta è necessario fare una precisazione. Non starò a ripetere quello che ho già scritto, mi limito solo ad evidenziare un particolare. Nella perfetta e lucida analisi di Aldo Cazzullo sul Corriere della sera, c’è il riconoscimento della situazione reale dell’euro e degli squilibri che ha portato in Europa. Voi direte: bene, meno male che se ne sia accorto anche lui. Ma, a mio parere, questo piccolo episodio in realtà manifesta la malattia del nostro Paese. Perché se quell’articolo l’avesse scritto un qualsiasi giornalista non allineato al sistema, sarebbe stato posto sul pubblico patibolo e trattato come un rude ignorante. Invece, trattandosi di un fine opinionista uniformato all’establishment, tutto è passato in sordina. Stiamo perdendo la capacità di analizzare i fatti e le parole; per la maggior parte di noi più che i contenuti conta la forma. Ciò avviene quotidianamente in tutte le nostre azioni, e non solo per le grandi tematiche. Facciamo delle scelte senza analizzare le qualità o le competenze, che si tratti di cibo, di auto, di abiti, di professionisti o di idee politiche. Senza riflettere cataloghiamo tutto in base a ciò che la moda ci impone. Seguiamo gli istinti, le tendenze e i “mi piace”. Probabilmente la maggior parte della popolazione si comporta così perché, in un mondo diventato troppo complicato, risparmia tempo ed energia, senza capire che così facendo indebolisce quella flebile capacità critica che con tanta fatica ancora sopravvive in noi.