Le conseguenze di una mancanza di politica, e di coordinamento dei paesi europei, nei confronti dell’immigrazione di massa che sta coinvolgendo il nostro continente sono molto gravi. Il fenomeno migratorio non si può arrestare, anzi, per diversi motivi, nei prossimi anni è destinato ad aumentare. Tra le numerose cause c’è la desertificazione di molte zone dell’Africa, dovute anche alle finte politiche ambientali del mondo industrializzato. Se non inseriamo questa tematica ai primi posti dell’agenda dei problemi da trattare, le conseguenze saranno nefaste. Quando la classe politica non affronta temi così importanti, e nasconde la testa sotto la sabbia, non fa altro che amplificare il problema caricandolo sulle spalle dei cittadini, innescando così un inevitabile odio sociale. Da anni è iniziata una guerra tra poveri, dove gli unici vincitori sono i grossi gruppi economico-finanziari che, come abbiamo detto, si sono procurati quello che Marx definiva l’esercito industriale di riserva. Ma, a questo punto, si è innescato il germe dell’odio, e il vero problema (chi ha letto Primo Levi può capire meglio) è che a un certo punto si finisce per non riconoscere più l’altro come un uomo. E quando svanisce il concetto di umanità, tutto diventa possibile.
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
Primo Levi