Riporto di seguito le parole, pubblicate qualche giorno fa dal quotidiano “La Repubblica”, di uno dei più grandi filosofi contemporanei, tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte, Jurgen Habemans: “Oggi le popolazioni nazionali sono sopraffatte dagli imperativi funzionali politicamente incontrollati di un capitalismo mondiale guidato da mercati finanziari senza regole”. Questo è il punto di vista di una testa pensante e non di un politicante qualsiasi in cerca di consenso, e dovrebbe destare scalpore, suonare come un grido d’allarme, invece, nella società liquida, hanno lo stesso peso delle dichiarazioni di un opinionista qualsiasi. Personalmente, non ho alcun dubbio sulla veridicità e drammaticità delle parole di Habermans, per questo motivo è nato questo blog, con il quale umilmente cerco di svolgere un lavoro di denuncia e divulgazione. Ma sarebbe indispensabile l’intervento dei grandi organi di stampa e di chi fa opinione, d’intellettuali e giornalisti coraggiosi che denunciassero questa drammatica situazione, contribuendo alla nascita di una coscienza collettiva e di una classe politica seria e all’altezza della situazione. La vera responsabilità è di chi sa, di chi ha capito ma tace, per interesse personale, perché ha costruito una carriera sulle ceneri di un mondo in frantumi, oppure semplicemente per pavidità. Abbiamo bisogno di pensiero, e di qualcuno che non sia stato ancora contaminato dal relativismo culturale e dal nichilismo, che non sia condizionato dal sistema e abbia la forza e il coraggio di indicarci una via d’uscita. Solo con la nascita di un pensiero in grado di fornirci una visione rivoluzionaria sarà possibile costruire una classe politica adeguata, che sappia rispondere a questo senso di “sopraffazione” e di violenza. Il cambiamento necessario e imprescindibile, senza il quale nulla sarà possibile, è quello culturale.