In queste ore si assistono a lodi e festeggiamenti per la “vittoria” dell’Italia sul faticoso accordo raggiunto con la Francia per il controllo dei cantieri di Saint Nazaire. Quasi tutti i media riportano la strabiliante notizia della nascita di un nuovo colosso mondiale dei cantieri. Ma, se si provano ad approfondire un po’ i fatti, ci si rende conto che le cose non stanno esattamente così. Fincantieri, unico offerente, ha rilevato un cantiere fallito di proprietà di una società sudcoreana e in parte dello Stato francese ad un prezzo irrisorio, circa 80 milioni di euro. Gli accordi con la Francia ai tempi di Holland erano molto diversi, perché la società italiana aveva diritto al 66,7% del capitale di Stx France. Arrivato “l’europeista a giorni alterni” Macron, le cose si sono complicate, si è rimesso tutto in discussione e dopo interminabili trattative l’Italia spunta una vittoria di Pirro, perché ottiene l’1% in prestito dai francesi per dodici anni, che gli permette di raggiungere il 51%, ma i francesi si riservano il diritto di effettuare periodicamente dei controlli per verificare il rispetto degli accordi e la facoltà di revocare il prestito. Inoltre, cosa che molti giornali e telegiornali si sono dimenticati di riportare, l’accordo è più ampio e, per motivi poco comprensibili, riguardano l’industria della difesa italiana. Se a tutto ciò si aggiunge che in realtà quello che è nato non è un vero e proprio colosso mondiale, si giunge alla conclusione che si tratta di una vera e propria vittoria mutilata fatta passare per uno strabiliante risultato.