Avendo demolito la domanda interna, l’UE si regge su quella estera. Ma con gli Stati Uniti in fibrillazione per la difficile situazione geopolitica, il valore dell’euro cresce rispetto al dollaro, di conseguenza aumenta il costo delle esportazioni. Ciò produce deflazione, anziché la tanto attesa inflazione perseguita da Draghi con la politica monetaria espansiva del “quantitative easing”.